Immagini di Valentina Giannettoni
Dopo la sconfitta con la Cavese, la prima in campionato, la capolista Reggina, nel più classico dei testa coda, era chiamata in terra pugliese ad una reazione immediata, per non dare ulteriore impulso alle inseguitrici.
Le scelte
Mancini si presenta con gli ex Zibert e Mastrippolito. Le partite ravvicinate fanno sì che Toscano mandi in campo tra i titolari Sarao (che però non è mai riuscito a rendersi pericoloso) in attacco con Corazza e Sounas a supporto, preferiti a Rivas e Bellomo, con Liotti (non ha imbeccato un traversone) a sinistra, con Blondett al posto dello squalificato Bertoncini e Nielsen (che, da subentrato a De Rose, ha dato quantità al centrocampo) in panchina.
La gara
La Reggina espugna così il Gustavo Ventura di Bisceglie con una partita al cardiopalma, ma a due facce. In una sfida dove niente era scontato e su un rettangolo di gioco da non potersi definire tale, davanti ad un Bisceglie affamato (nove partite in casa, con zero vittorie, solo cinque pari e quattro ko) la squadra dello Stretto ha saputo mettere alle corde un avversario scorbutico, come solo una squadra di ben altra levatura sa fare, conquistando una vittoria insperata in un match dove le cose non si erano affatto messe per il verso giusto. Lo ha dimostrato la prima frazione: amaranto imprecisi e senza fluidità di manovra e padroni di casa avanti con un tiro da lontano di Ebagua, che ha rimbalzato davanti a Guarna adagiandosi in rete. E’ 1-0 per i nerazzurri pugliesi, che chiudono così i primi 45’ di gioco.
Zero tiri in porta invece per la squadra dello Stretto, che ha certificato la bocciatura della prova offerta al rientro negli spogliatoi. Di tutt’altra pasta la prestazione di Guarna e compagni al rientro in campo. Nonostante il momento non buono di Corazza (poco lucido, ha fallito un calcio di rigore per il possibile pari) e la prestazione generosa offerta dalla formazione di Mancini – che a tempo scaduto ha dovuto arrendersi – la Reggina, con in campo tutta la sua artiglieria pesante, per tutta risposta, con una prova di forza è tornata sul pezzo.
Le due reti per gli ospiti portano le autorevoli firme di Loiacono e sui titoli di coda di Denis (impatto devastante, protagonista ed autore del perfetto assist per 1-1 di Loiacono) su calcio di rigore in un finale non per cuori deboli. Tre punti pesantissimi e fondamentali, che hanno consentito alla capolista di mantenere inalterate le distanze tra le inseguitrici: Ternana (in casa ha liquidato la pratica Rende con un 3-1), Monopoli corsaro al Ceravolo (1-2 contro il Catanzaro) e con alle porte lo scontro capitale con il Bari, secondo in classifica e vittorioso in casa contro il Rieti (5-2). Undici partite consecutive non si vincono per puro caso. La maturità dimostrata in campo è un segnale inequivocabile che la Reggina “è tornata” con la stessa voglia e la stessa fame di risultati dimostrata al giro di boa di un campionato che si fa duro per tutti. La crescita di una squadra vincente passa da queste partite. Ora testa alla partita di mercoledì contro la Virtus Francavilla (recupero della prima giornata del girone di ritorno) dove al Granillo i tre punti saranno basilari per mantenere saldo il primato in classifica in attesa degli scontri diretti che varranno una stagione.
BISCEGLIE-REGGINA 1-2
Marcatori: 15′ Ebagua , 87′ Loiacono, 97′ rig. Denis.
Bisceglie: Borghetto; Turi, Hristov, Diallo; Mastrippolito, Rafetraniana, Zibert (92′ Abonckelet), Armeno; Romani, Ebagua (83′ Montero), Gatto (67′ Karkalis). A disposizione: Casadei, Tarantino, Dellino, Camporeale, Longo, Murolo, Ferrante, Tessadri. Allenatore: Mancini.
Reggina: Guarna; Loiacono, Blondett, Rossi; Garufo (22′ Rolando), Bianchi (46′ Reginaldo), De Rose (59′ Nielsen), Liotti (80′ Bellomo); Sounas; Corazza, Sarao (59′ Denis). A disposizione: Farroni, Bresciani, Gasparetto, Rubin, De Francesco, Paolucci, Rivas. Allenatore: Toscano.
Direttore di gara: Matteo Gualtieri di Asti