“The show must go on” o forse non sempre, soprattutto quando si confonde una critica ad altrui scelte con l’insulto sessista e razzista. La 13esima stagione di “X-Factor Italia“, più che per la massima espressione del talento canoro dei concorrenti, si sta caratterizzando per un inasprimento umano del pubblico in sala e per gli spettatori del famoso talent in onda su Sky.
La fase dei Bootcamp è da sempre considerata la più ardua non solo per i futuri artisti che (almeno in teoria) dovrebbero diventare le future star della scena musicale italiana, ma anche e soprattutto per i quattro coach, le cui scelte vengono analizzate al microscopio, applaudite o pesantemente fischiate da quello che viene, a torto o a ragione, considerato il “giudice supremo” della trasmissione: il pubblico.
Un meccanismo piuttosto “oliato”, tipico di format come “X-Factor”, “Amici” o di innumerevoli reality di ogni sorta che però, negli ultimi anni, ha mostrato più di qualche pecca. Così, dopo le pesanti contestazioni a Samuel per uno “switch” tutto sommato non condannabile nella sua interezza (i Keemosabe non sono certo paragonabili ai The Ark, o rimanendo in tema “X-F”, ai più trascinanti Maneskin) e dopo il “mobbing” subito da una giovanissima concorrente di Sfera Ebbasta poi eliminata dal trapper nel corso dei Bootcamp tenutisi la scorsa settimana, adesso è toccato alla cantautrice milanese Malika Ayane essere oggetto di offese per aver eliminato il giovane Michele, da molti ritenuto l’unico vero talento di questa 13esima edizione tricolore di “X-Factor”. La cronaca di ciò che è andato in onda questo giovedì ha visto l’artista, figlia di padre marocchino e madre italiana, eliminare il talentuosissimo 17enne romano Michele Sette (cantante di colore, dettaglio importante nella squallida vicenda che ha visto protagonista la Ayane) e portare invece allo step successivo (gli Home Visit, al termine dei quali verranno rivelati i tre talenti per squadra che si esibiranno agli imminenti Live Show), tra gli altri, Nuela (avanguardistico, ma non certo intonatissimo) e soprattutto, Daniel Acerboni, protagonista di una performance non esattamente indimenticabile. Una scelta sicuramente discutibile dal punto di vista artistico, che la Ayane ha cercato di motivare ma che ha anche difeso senza se e senza ma.
Peccato che i followers del programma, invece di contestare la scelta della bionda e raffinata cantante osannando l’immensa bravura di Michele (assolutamente perfetto nella cover di una canzone di Damien Rice), hanno preferito insultare la coach degli Under Uomini, tacciandola addirittura di razzismo. Tra i pesanti commenti postati dagli adirati spettatori di “X-Factor”, ne emergono alcuni davvero squallidi per contenuto ed offese. Da “Emerita cogliona” a “Scema“, sino ad alcuni più indicibili – che dipingerebbero ingiustamente la Ayane come una “facilotta”, per dirla con un francesismo – , non manca il post “arcobaleno”, ridicola abitudine di chi vuole connotare come razzista e xenofoba qualunque opzione subita da un cantante sì di colore, ma italiano al 100 percento. “Siccome è magrebina – tiene infatti a sottolineare un utente, talmente ignorante da non sapere che Malika Ayane è figlia di padre marocchino ma italiana anche lei – vuole fare l’alternativa e manda via l’unico di colore“. Offese ed allusioni sulle quali Malika Ayane ha deciso saggiamente di non passarci sopra e “grazie” alle quali ha voluto prendere in mano il suo smartphone e rispondere per le rime a questi webeti. “Mi sono svegliata molto amareggiata leggendo parte dei commenti sulla puntata di ieri – ha premesso l’artista milanese lo scorso venerdì – Tranne alcuni molto creativi nell’inadeguatezza, il livello di linguaggio e di pensiero è veramente basso. Basso e violento. Inaccettabile. Non si tratta di orgoglio ferito perché contestata, ma di delusione per come ancora in molti confondano la critica con l’offesa e per come il livore divori certe persone e ne accechi l’intelligenza. Le sole parole che si possono utilizzare con leggerezza, sono quelle d’amore. Per le altre – chiosa la Ayane – vi consiglio di ragionare con calma e sceglierle con cura. Sono una donna adulta e strutturata quindi vi concedo di sentirvi dei paladini della giustizia per avermi chiamata ‘cogliona’ o ‘puttana razzista’. Se al mio posto ci fosse stata una persona fragile o delicata avreste potuto fare dei danni. Siate più responsabili, siate l’esempio positivo“.
Immediata la solidarietà espressa alla cantante da parte di fan, colleghi e addetti ai lavori. Il canale Instagram ufficiale di “X-Factor” ha preso immediatamente posizione condannando pesantemente i commenti offensivi rivolti non solo alla Ayane, ma anche all’indirizzo degli altri giudici della trasmissione, dai quali pare riesca a salvarsi solo la “senatrice” Mara Maionchi. Un comportamento deprecabile, che si spera non venga più messo in atto né dagli spettatori in sala, né da quelli sintonizzati sul piccolo schermo, né da alcuni volti noti del nostro showbiz, che spesso risultano intoccabili ma che, invece, dovrebbero per primi fornire il buon esempio, proprio in virtù della loro esposizione mediatica.