Un dato certo è emerso in questi quasi cinque anni di amministrazione comunale: lo sport preferito del Sindaco Falcomatà è lo scaricabarile. Se fosse disciplina olimpica, gli attuali amministratori sarebbero certamente candidati a riempire il medagliere, con il gradino più alto del podio riservato al primo cittadino.
Nel corso dei primi anni si sono distinti nell’addossare le responsabilità delle disastrose condizioni, in cui ci fanno tutt’oggi vivere, alle “precedenti amministrazioni”, locuzione sulla bocca di chiunque appartenesse alla squadra di governo, quasi fosse un mantra da ripetere ritualmente ad ogni legittima protesta per disservizi e problematiche, sorte peraltro da quando sono loro a governare e non prima di quella reggenza commissariale, che già tanti danni aveva arrecato per le vie di Reggio.
A seguire si sono registrate altissime posizioni in classifica rovescia colpe sulle spalle dei cittadini, in un massacrante gioco per metterli gli uni contro gli altri in questa fallimentare partita persa sulla raccolta differenziata. L’irrispettosa, volgare e irripetibile offesa che rimbalza tra i bordi multimediali dei social network verso alcuni, certamente incivili, concittadini non è consona a chi riveste ruoli istituzionali per avere ricevuto mandato elettorale dagli stessi. Prendere atto di avere optato per una soluzione inadeguata per la morfologia del territorio urbano, senza una necessaria e preventiva campagna di sensibilizzazione che avesse accompagnato la popolazione in un graduale passaggio, è impensabile per un’amministrazione che, piuttosto che ammettere i propri errori, preferisce inoculare imprudenti offensive all’interno di una già logora ed estenuata società civile. Altra ghiotta occasione che il sindaco non si è fatto sfuggire è stata l’avvicendamento del Governo Conte a quello del mai disturbato perché (solo sulla carta) amico di Matteo Renzi. Gli strali di Falcomatà relativi a mancate erogazioni, tagli e manchevolezze varie si sono abbattuti sul “finalmente” governo di colore opposto a giustificare ogni disservizio e drammatica situazione di degrado che ha abbassato agli infimi livelli odierni la nostra qualità della vita.
Molteplici volte il rimedio alle incapacità è stato riversare su altri soggetti valanghe di colpevolezza gravanti viceversa sul proprio capo e le pilatesche lavate di mani sono state sempre pronte a venir fuori da assessori e delegati.
E mentre si perdono i fondi per il Lido Comunale, si spostano i TIR sul nostro porto e si cancellano i voli dal Tito Minniti – malgrado la negazione della drammatica realtà registrata da Sacal – piazzette e rotatorie riempiono i paginoni dei giornali, il traffico impazza su strade urbane ed extra fino bloccare per ore le vie di accesso al centro cittadino a causa di una incapacità palese di programmare nel dettaglio per fare fronte ai lavori sul tratto autostradale in zona nord.
Ma anche questa volta la medaglia d’oro dello scaricabarile e pronta a pendere dal collo di un Sindaco che non perde l’occasione di addebitare responsabilità all’Anas in un rimbalzare di accuse e spallucce che assume connotazioni pirandelliane quanto a ironia e per le “maschere” indossate per l’occasione.
E bene ricordare che il Comune stesso ha sottoscritto un accordo attraverso il quale veniva programmata l’esecuzione dei lavori sulla A2 e che il contraente Anas (e non il Comune…) ha realizzato opere di sistemazione e bitumazione delle vie urbane alternative che attraversano i popolosi quartieri di Gallico e Catona proprio per consentire di decongestionare in qualche modo il traffico in autostrada. Certamente però non spetta all’Anas occuparsi di mantenere libere e percorribili queste strade, e gli ingorghi di queste ultime ore sono dovuti anche a parcheggi selvaggi ed alla totale mancanza di vigilanza e controllo dei territori, lasciati da anni in stato di abbandono tra abusivismo e cattiva educazione civica non sanzionata.
Quindi i reggini sono costretti a subire anche quest’ennesima de-responsabilizzazione di un’amministrazione che sembra investita da un disegno divino per trovarsi a Palazzo San Giorgio e per tale motivo non obbligata a rispondere a nessuno. E mentre voi sudate e suonate il clacson, cari miei concittadini, nella vana speranza di recarvi a lavorare, lui che è sportivo va in bici!
Il Coordinatore Metropolitano
Ernesto Siclari