“La vocazione è una. Naturale e bellissima inclinazione di una terra nata per essere visitata. Programmare dal generale fino ai dettagli il modo per intercettare i flussi, accogliere ed ospitare il turismo deve essere la visione unitaria di chi sarà chiamato presto a governare la città. E l’impostazione che dovrà sorreggerne l’azione politica non potrà essere altra. Reggio e la sua provincia devono vivere di turismo e per il turismo. E farlo tutto l’anno, sviluppando idee progettuali nei molteplici settori: dal quello balneare al turismo montano, da quello culturale al turismo studentesco / universitario, dal congressuale all’enogastronomico e al turismo sportivo.
La concertazione tra i vari segmenti dell’indotto ed il raffronto continuo con le Istituzioni sono passaggi fondamentali per realizzare il processo. Ma è la stessa mentalità che dovrà essere “costruita” affinché dall’albergatore al semplice cittadino si compia quella sorta di complicità ed unicità di intenti che sola potrà significare risultato vero in termini di incremento. Cancellati questi ultimi disastrosi 7 anni di incuria e abbandono del territorio, riprendere la precedente esperienza del periodo di governo di quel Centro Destra che per primo ha individuato l’attitudine di questa città è un ottimo punto di partenza, ma soltanto un progetto serio e supportato da esperti nel settore potrà tornare a dare frutti. Perché il turismo oggi è oggetto di approfonditi studi ed è diventato persino indirizzo universitario, a comprova della impossibilità di improvvisarsi buoni ricettori.
Non sarà facile, il lavoro è lungo e arrivare ad ottimizzare una proposta valida potrà richiedere del tempo, ma non è più possibile rimandare. Serve immediatamente dare vita ad una fase programmatica che parta dallo sviluppo delle competenze necessarie a consentire l’incontro tra la domanda e l’offerta, enfatizzando il legame tra tutti gli attori pubblici e privati nella progettazione, promozione e gestione, superando la prospettiva settoriale a favore di quella sistemica. Serve potenziare le strutture e le infrastrutture, con il porto cittadino che deve immediatamente cambiare DNA e trasformarsi in un accogliente ed attrezzato punto di approdo.
Waterfront, Metropolitana del Mare e quant’altro sono progetti da ritirare fuori dalla soffitta del minimalismo rinunciatario di un classe politica sinistra inadeguata che ha frenato lo sviluppo ed annichilito le speranze. Le due coste Jonica e Tirrenica con le loro perle incastonate vanno “avvicinate” al capoluogo con collegamenti veloci, per mettere in atto una strategia che sia d’insieme. Ma il vero motore della grande macchina non possono che essere le due Statue, quei due capolavori del passato che devono trovare assoluta e perfetta identificazione con la città di Reggio e per la valorizzazione dei quali, incredibilmente, non esiste un piano. Perché si possa riprendere il percorso interrotto, perché quell’ectoplasma definito volano di sviluppo che da troppo tempo viene vissuto dai reggini come un fantomatico irraggiungibile obiettivo divenga finalmente realtà concreta. Si dice che il visionario costruisce ciò che i sognatori immaginano soltanto e nella mia di visione la battaglia è appena cominciata”.
Il Coordinatore Metropolitano
Ernesto Siclari