Una riflessione di Maurizio Domenico Gattuso
La mia breve riflessione oggi parte da quel mio lato personale “ecologico”, nel senso della visione di un mondo più pulito che ha in me radici ben salde nel mio voler vivere spazi sempre più “ puliti”. Ed è da qui che mi dà qualche sensazione vedere in TV Greta Thunberg, una ragazzina di sedici anni che partendo da un’idea ambientalista ha davvero mobilitato il mondo per salvare la Terra. Mi chiedo se ci voleva lei, con i suoi cartelli e slogan, per scoprire le cosiddette emergenze planetarie. Credo che il mondo politico si sia mosso usando un’icona minorenne per cercare un ingenuo e pulito pensiero al fine ecologico.
In tal senso, già più di quarant’anni fa’ ricordo che il titolo più adatto per le manifestazioni era il frutto di un mondo politicamente schierato a sinistra che navigava nel caos totale e che oggi permette ad una ragazzina di cavalcare un tema santo e corretto, che spartisce il mondo in buoni e cattivi, che poi sarebbero tutti i governi in carica che oggi guarda caso non sono di sinistra, né qui né altrove. Guardo i social ed i mezzi di informazione, e ti ritrovi fiumi di ragazzi che finalmente sembrano sani ed ingenui ma che, senza accorgersene, sono strumentalizzati da quella stessa politica che li ha per troppo tempo ignorati e bistrattati. Sottolineo che oggi avere a cuore le sorti del pianeta, mobilitarsi per salvarlo o perlomeno suscitare attenzione sui temi sensibili, è cosa davvero buona e giusta. Anzi, aggiungo, che la salvaguardia dell’ambiente, l’amore per la natura, la denuncia del degrado ecologico non dovrebbero essere lasciati ai verdi né tanto meno agli speculatori politici, reduci dai fallimenti del progressismo.
Anzi, mi spingo oltre sostenendo chi si definisce conservatore, chi ama e difende la terra dei padri, che dovrebbe sentirsi particolarmente sensibile al tema di salvare il pianeta, conservare la natura e criticare lo sviluppo illimitato e quindi la crescita abnorme dell’inquinamento. Quindi sacrosanta la battaglia contro la morte della terra: sicuramente positivo che i ragazzi si mobilitino per questi temi anziché per altri, o peggio per nulla, se non i propri appetiti. Vorrei solo che gli slogan principali di questa mobilitazione non fossero limitati solo all’orizzonte ambientalista, perché rivendicare il diritto al futuro ha valore da sempre per chi ritiene la propria patria casa sua e limite, oltre il quale per accedere bisogna chiederne prima il permesso. Se perdiamo a poco a poco il futuro, in ogni caso, lo stiamo facendo in tanti altri sensi di direzione e non solo a livello d’ambiente: perdiamo il futuro quando leggiamo le statistiche che ci dicono che non facciamo più figli, lo perdiamo perché abbiamo spezzato i ponti tra le generazioni, non facciamo più lunghi progetti, non abbiamo più un’idea del futuro né un orizzonte di aspettative, stiamo perdendo le identità.
Quindi non mi servirei di una bambina per fini politici preoccupandomi solo di salvare l’aria, l’acqua e la terra, ma starei attento a non farle perdere le nostre radici, le nostre tradizioni, la nostra civiltà. Guardare questi colorati e sorridenti ragazzini gridare simpaticamente “non rompeteci i polmoni” mi farebbe venire voglia di chiedergli se mai pensano che, oltre all’inquinamento mentale e ideologico oppure all’espianto degli organi vitali, mentali e spirituali dell’umanità, cosa effettivamente li ha fatti diventare oggi argomenti a contenuto politico sociale. Quindi avanti così su ciò che è la difesa del pianeta in cui viviamo in termini ambientali, ma mai e poi mai vorrei avere la conferma che anche i ragazzi possono essere “sfruttati” dalla politica che ha nei loro confronti solo il compito di tutela ed educazione culturale sociale e ambientale, partendo in ogni caso sempre e comunque da contesti nazionali che nelle sue sfumature sono per natura diversi intellettualmente per identità da paese a paese.