“La musica è essenzialmente composta da dodici note per ogni ottava. Dodici note, e l’ottava si ripete. La magia è nel modo in cui le note vengono espresse e combinate“. Questa è una delle citazioni più significative della pellicola, candidata agli imminenti Oscar 2019, “A Star is Born“, terzo remake dell’omonimo film, datato 1937, con allora protagonisti Janet Gaynor e Fredric March.
Una frase che ben riassume il terzo tentativo di produzione di questo dramma musicale, che vede protagonisti Bradley Cooper (che con quest’opera firma anche il suo esordio da regista) e la famosa cantante Lady Gaga . I due attori, la cui alchimia sul set pare sia stata irresistibile, ci raccontano una tormentata storia d’amore, l’ascesa e la distruzione di un uomo (tormentato dai suoi demoni e dipendente da alcolici) e la scoperta di un talento puro, “vergine” – quello di Ally, protagonista femminile del film – che sarà costretto irrimediabilmente a scendere a compromessi pur di veder riconosciute le sue qualità canore.
La trama
La trama di “A Star is Born” non si discosta da quella del film originale. Jackson Maine, divo della musica rock, è costretto a confrontarsi con i suoi problemi di salute; sofferente a causa di un acufene all’orecchio e “vittima” della sua infanzia tormentata, il cantante affoga i suoi dispiaceri nell’alcol. Qualcosa sembra cambiare nella vita dell’uomo quando fa la conoscenza di Ally Campana, cameriera con spiccate qualità canore ed una capacità di scrittura di testi a dir poco rara. L’incontro tra queste due anime perse e l’evolversi della loro storia d’amore viaggia di pari passo con il diverso andamento della carriera artistica della coppia. Mentre Ally diventa una pop star (seppur snaturando se stessa e la sua stessa musica) arrivando persino a vincere un Grammy Awards, Jack – divenuto intanto marito della giovane – finisce risucchiato in una spirale autodistruttiva, un turbine di veri e propri eccessi che sfoceranno in diversi spiacevoli episodi, sino al compimento del tragico epilogo.
Il film e gli attori
Un cast stellare, che oltre ai due protagonisti vanta la presenza di nomi illustri quali Sam Elliott e Dave Chappelle, scelte registiche vincenti e una colonna sonora di prim’ordine (non possiamo non citare le canzoni portanti del movie: “Shallow“, già vincitrice di un Golden Globe per la Miglior Canzone Originale e “I’ll never love again“, brano di chiusura del film che ha strappato alla sottoscritta persino una lacrima!). Pochi ma eccezionali gli ingredienti di “A star is born”, una delle sorprese cinematografiche dell’ultima stagione e che potrebbe sorprendere pubblico ed esperti della settima arte persino nel corso dell’ormai imminente cerimonia degli Academy Awards, nel corso della quale competerà in ben otto categorie, tra cui quella di Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Protagonista e Miglior Film. La vittoria anche solo di una statuetta dorata potrebbe rappresentare una meritata consacrazione per Cooper e soci, capaci di trasporre in età contemporanea una storia drammatica risalente ad oltre ottant’anni fa e senza neppure stravolgerla. La scelta di affidare la parte di Ally alla signorina Stefani Joanne Angelina Germanotta (vero nome di Lady Gaga) si è rivelata, in particolare, veramente azzeccata. Smessi gli esagerati costumi di scena con i quali eravamo abituati ad ammirarla, la performer di “Poker Face” regala al pubblico un’interpretazione matura, intensa e senza fronzoli, alternando a dialoghi asciutti e ad un’espressività facciale davvero encomiabile delle interpretazioni canore potenti, ma al contempo piene di fragilità. Niente male per l’artista 32enne, considerando che (sembra) in una prima fase di produzione si volesse affidare la parte da protagonista a Beyoncé.
Ha superato l’esame con lode anche l’affascinante Bradley Cooper, alle prese con il doppio compito di attore e regista, per giunta alla sua prima prova in quest’ultima veste. La star di “American Sniper” ha oramai dimostrato ampiamente di non essere più solo il classico belloccio hollywoodiano, ma anche un attore capace di destreggiarsi tra commedie, action movie e storie d’amore appassionate. Non tradisce le aspettative neanche in questo caso, portando su schermo la storia di un uomo di talento con una pericolosa propensione all’autodistruzione la cui fine è, in un certo senso, “anticipata” durante lo svolgimento dell’intera pellicola tramite l’inserimento di avvertimenti visivi e citazioni uscite direttamente dalla bocca dello stesso Jackson Maine.
Scelte stilistiche azzeccate ed una regia che fa della semplicità e della potenza visiva i suoi cardini rendono “A star is born” una pellicola pregevole, amata dai patiti dei film musicali così come dai più “schizzinosi” spettatori, erroneamente fuorviati dalla presenza nel cast di una pop star. Vere protagoniste dell’opera sono proprio le canzoni, che scandiscono le fasi di una storia d’amore tra due persone che si conoscono e che, “vittime” quasi di un vero e proprio colpo di fulmine, cominciano a conoscersi meglio tramite scambi di sguardi intensi e colmi di dolore e la stesura di testi che mettono a nudo le anime di Jack e Ally più di quanto riescano i dialoghi stessi tra i protagonisti, rivelando la sincerità del proprio amore e la necessità, qualunque cosa accada, di restare fedeli a se stessi.
Il sacrificio di Jackson Maine è una vera e propria dichiarazione di intenti e, probabilmente, la più grande dimostrazione di adorazione nei confronti di una moglie che, distrutta e affranta dalla perdita, dedica a sua volta un momento intimo e scevro da qualunque “distrazione” all’uomo che ha saputo tirarla fuori dal guscio, permettendole di donare al mondo tutto il suo talento.
“Se non dici la verità sei fottuta, non hai altro che te e quello che vuoi dire alle persone – confessa un Jackson, ormai nel pieno della sua perdizione, all’amata Ally – loro ora ti ascolteranno, ma non ti ascolteranno per sempre, fidati. È questo il momento e non chiedere mai scusa, non pensare a perché ti ascoltano o per quanto ti ascolteranno, devi dire quello che vuoi dire. Perché solo gli angeli lo dicono come te“. Il messaggio giungerà forte e chiaro alla protagonista che decide di ritornare sui suoi passi, accantonando lustrini e ballerine, regalandoci un’ultima, commovente istantanea di genuinità alla fine del film.