(Immagini di Valentina Giannettoni)
E (finalmente) arrivò il giorno: il neo presidente della Reggina, Luca Gallo, si è presentato ufficialmente nel corso di un incontro con cronisti e fotografi tenutosi al noto resort “Altafiumara“, situato lungo la costa rocciosa calabrese dello Stretto di Messina. Abito in doppio petto e sguardo sicuro che dà fiducia, Gallo, sin dalle prime domande poste dai giornalisti, ha subito dimostrato di avere le idee ben chiare, forse addirittura troppo: “Il mio sogno? Vincere, portare il club amaranto ai play off e andare in serie B. So benissimo quanto sia rischioso quello che sto dicendo, soprattutto se guardiamo all’immediato futuro, ma io oggi faccio una solenne promessa ai tifosi reggini: entro la fine del campionato avverrà quanto ho appena affermato. Anzi, ve lo garantisco perché mi sono esposto abbastanza fino a questo momento e ho già finanziato questo sogno con soldi miei”. Molte delle sue riflessioni hanno avuto come protagonista proprio la tifoseria amaranto, con la quale Gallo aveva instaurato un feeling già durante la sua prima apparizione ufficiosa al “Granillo”: “Ringrazio ancora tutti i reggini per l’accoglienza calorosa che mi hanno riservato, sono commosso e spero di meritarla davvero in futuro – ha aggiunto – io voglio tirare su il morale ai tifosi, depressi e scoraggiati da questi ultimi anni di problemi e diverse complessità. Il mio obiettivo, ripeto, è la serie B, e se poi non riusciremo ad arrivarci ammetterò di averla sparata grossa! Ma lo dico con il cuore: una squadra con un grande passato come la Reggina non merita di restare in Lega Pro, lo reputo un grosso insulto per la storia del club”.
Una certezza, quella della conquista della B, che ai presenti è parsa persino sospetta, tant’è che alcuni hanno chiesto lumi a Gallo sui reali motivi per cui abbia deciso improvvisamente di acquisire proprio la Reggina: “Prima di tutto, per una questione puramente sentimentale – ha risposto il neo presidente – io sono romano, ma i miei genitori erano emigrati calabresi e tutto questo lo sto facendo anche in loro onore. Padroni di non crederci, è proprio questo il motivo principale per cui ho scelto subito gli amaranto e ci credo veramente in questa impresa, al punto da scommetterci tutti i miei soldi ed interrompere bruscamente la trattativa che avevo iniziato con un’altra squadra, che tra l’altro mi sta ancora cercando”. Dopodiché, Gallo ha iniziato a solleticare la fantasia e le speranze dei tifosi mandando loro questo messaggio: “La Reggina merita la serie A, inutile girarci attorno. La prima cosa che ho fatto appena giunto in riva allo Stretto è stata riportare la squadra al centro sportivo “Sant’Agata”, perché quello è il posto che le appartiene e dove i nostri ragazzi si devono allenare, e ovviamente ne ristruttureremo le zone che lo necessitano. Lo stesso discorso vale per il “Granillo”: le squadre di Lega Pro giocano in campi nettamente inferiori, mentre quello reggino è uno stadio da massima serie. Questa settimana incontrerò le istituzioni per ammodernarlo perché le strutture, secondo me, sono la prima cosa a cui pensare. Ma vi garantisco che ci riapproprieremo del marchio amaranto e daremo una nuova spinta propulsiva al merchandising, che da qualche tempo quasi non esistevano più. I tempi burocratici saranno un po’ lunghi, ma questi che ho preso sono impegni che devo ai tifosi, la parte più pulita e sana di tutta la società,gli unici ad andare avanti con la sola forza della passione sportiva e che arrivano a spendere molto tra abbonamenti e biglietti per il solo piacere di veder vincere la squadra del cuore”.
E cuore e sentimento sono state le parole “forti” di tutta la conferenza stampa: “E’ vero, io ho letteralmente resuscitato il club, ma la Reggina ha salvato me per questioni puramente sentimentali. Ho fatto tutto col cuore senza secondi fini, dopotutto ho già messo soldi rischiando molto perché la situazione è ancora indefinita“. Secondo Luca Gallo, anche la poca grinta della Reggina si è col tempo rivelata un’arma a doppio taglio: “La società e la squadra dovrebbero tirare fuori un po’ più di arroganza e superbia – ha aggiunto – ecco il vero segreto: sii più cattivo, fatti odiare dagli altri, ma amare svisceratamente dalla tua tifoseria. E’ questo che ti fortifica, invece l’umiltà nel mondo dello sport ti frega. Ma quello che manca veramente al club è una struttura societaria ben definita – ha poi concluso Gallo – ci vuole un ufficio per ogni settore e competenza e mi adopererò per migliorare anche questo dettaglio. La Reggina deve tornare ad essere protagonista come un’istituzione, con la sua identità, la sua storia e i suoi colori”.