In data odierna, i carabinieri del Ros hanno estratto un‘ogiva rimasta in un cuscino ritrovato all’interno della tenda della coppia francese Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime del Mostro di Firenze. Sarebbe dunque un colpo andato a vuoto, che inspiegabilmente non fu rinvenuto nelle indagini di ben 33 anni fa. Come anticipato in esclusiva dai colleghi della “Nazione”, il reperto in questione è stato immediatamente consegnato al consulente della Procura di Firenze, elemento fondamentale nell’ambito della nuova inchiesta; quello su cui si deve far luce è se il proiettile in questione provenga dall’ormai famosa Beretta calibro 22 oppure se si tratta di un’altra pistola.
Il rilevamento della parte anteriore del proiettile
L’ogiva è stata rinvenuta durante dei rilievi richiesti dalla stessa Procura fiorentina coordinata dal Pm Luca Turco: sono iscritti nel registro degli indagati l’ex legionario Giampiero Vigilanti di anni 88 e il medico Francesco Caccamo di anni 87. Si attendono i risultati delle perizie balistiche. Si cercano anche delle tracce di Dna per smascherare finalmente il Mostro di Firenze, o i Mostri. Per gli omicidi di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini, Giovanni Foggi e Carmela De Nuccio, Stefano Baldi e Susanna Cambi, Paolo Mainardi e Antonella Migliorini, Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch, Claudio Stefanacci e Pia Rontini vennero condannati, come complici di Pietro Pacciani, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, tristemente famosi con l’appellativo di “compagni di merende”, tutti deceduti qualche anno fa. Il contadino di Mercatale in Val Di Pesa, condannato in primo grado a 7 ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi per poi essere successivamente assolto in appello, morì in circostanze dubbie (infarto provocato da un’eccesso di medicinali) prima del nuovo processo d’appello.