TRAPANI-REGGINA: 3-0    (21’Tulli, 29′ Golfo, 40′ Golfo)

TRAPANI (4-3-3) Dini, Canino (59′ Scrugli), Mulè, Pagliarulo, Ramos. Aloi, Taugourdeau, Corapi (72′ Costa Ferreira), Tulli, Evacuo (72′ Nzola), Golfo (65′ Ferretti).  A disposizione: Ingrassia, Kucich, Silva, D’Angelo, Dambros, Toscano, Mastaj.

REGGINA (4-3-3) Confente, Kirwan, Redolfi (87′ Pogliano), Solini, Zivkov, Petermann (45′ Zibert), Bonetto (57′ Tassi), Navas (71′ Franchini), Tulissi, Emmausso (45′ Sandomenico), Maritato. A disposizione: Vidovsek, Morabito, Seminara, Franchini, Ciavattini, Marino, Ungaro, Mastrippolito.

Un Trapani a sorpresa quello che ha affrontato la Reggina che non ti aspetti, smaterializzatasi al Provinciale in virtù di  45’ surreali dove, se si eccettuano i tre angoli di fila collezionati, la squadra dello Stretto è sembrata l’ombra di quella compagine che nel pre campionato aveva invece destato una buona impressione. L’undici amaranto è apparso smarrito al cospetto dei ragazzi di mister Italiano, tanto da incassare un tris firmato da Tulli e dalla doppietta di Golfo.
Sebbene la gara si presentasse come un banco di prova tutt’altro che facile, la prestazione degli uomini di Cevoli è stata da subito censurabile, visto che ai granata di casa (non più la corazzata dello scorso anno) è stato concesso il possibile e l’impossibile per condurre a piacimento la prima frazione di gioco. Sebbene i cambi effettuati nella seconda frazione da Cevoli, con gli ingressi di Zibert, Sandomenico e Tassi, abbiano fatto vedere qualcosa di diverso rispetto a quanto visto prima dell’intervallo, non hanno comunque attenuato il brutto risveglio dell’undici amaranto, che in terra siciliana aveva sperato in un match dall’epilogo ben diverso tramutatosi invece in un’amara sconfitta, maturata più per propri demeriti che per merito dell’ avversario. Inspiegabile la prestazione offerta dagli amaranto calabresi (mai dentro la gara) che hanno nel reparto arretrato il loro punto dolente, anche se la generale evanescenza emersa dovrà essere da monito, nonostante si sia alla prima partita, per affrontare adeguatamente, trovando le giuste risposte e con piglio diverso, un campionato ostico e duro come quello del girone meridionale di serie C.

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