Il responsabile della società che ha organizzato il concerto di Ermal Meta, tenutosi lo scorso 11 settembre presso Piazza del Popolo di Reggio Calabria, è stato denunciato, dagli Uffici competenti della Questura, all’Autorità Giudiziaria in quanto l’evento pubblico si è svolto in assenza dell’autorizzazione della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo. Lo stesso è stato inoltre destinatario di sanzione amministrativa poichè, in qualità di affidatario da parte del Comune di Reggio Calabria della realizzazione dell’evento, ha permesso l’inizio del concerto in assenza di autorizzazione.
Infatti, la Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, riunitasi già nel pomeriggio dell’11 settembre scorso per l’esame dei documenti e del relativo sopralluogo, ha preso atto del malfunzionamento del gruppo elettrogeno che avrebbe dovuto assicurare l’erogazione della corrente elettrica per il palco e per il mixer. Alla citata Commissione era stato segnalato l’arrivo di un nuovo gruppo elettrogeno per sostituire quello inidoneo per poter dare l’autorizzazione al regolare svolgimento del concerto. Tuttavia, senza che vi fosse la sostituzione del gruppo elettrogeno, il concerto ha avuto inizio.
Valutazioni di ordine pubblico hanno fatto propendere per la prosecuzione del concerto tenuto conto della piazza gremita con oltre 7000 spettatori. In tal maniera è stata assicurata al pubblico la possibilità di assistere allo spettacolo del cantautore, che è salito sul palco con la sua band per la tappa reggina del tour.
“Non sono ammissibili comportamenti che violano palesemente quanto stabilito dalle Commissioni di vigilanza statali costituite per legge con lo scopo di garantire a tutti i cittadini la fruizione di pubblici spettacoli in sicurezza. In nessun modo deve essere messa a repentaglio l’incolumità di quanti vogliono partecipare a manifestazioni pubbliche per trascorrere momenti di relax e divertimento. Questo è il compito delle Istituzioni, che dev’essere rispettato da tutti in nome della legalità e dei principi costituzionalmente garantiti”. Questo il commento del Questore Raffaele Grassi.