(immagini di Maurizio Polimeni)
Ed è arrivata la settima sconfitta interna della Reggina. Contro la capolista Lecce la squadra amaranto si è fermata dopo due risultati positivi retrocedendo per la prima volta al quartultimo posto, in quella che avrebbe dovuto essere una posizione da play out se l’Akragas non fosse già aritmeticamente retrocesso. Tuttavia la Paganese, che però deve ancora rispettare il turno di riposo, si è portata ad un solo punto, mentre il Fondi è rimasto sempre a 7 lunghezze di distanza. La sconfitta è stata un risultato penalizzante per gli amaranto e troppo premiante per un Lecce che a Reggio ha confermato le difficoltà che sta attraversando in questa fase del torneo.
Gara disturbata da un forte vento da sud. Dopo appena una decina di minuti, giusto il tempo di avvicinarsi all’area di rigore, i giallorossi hanno realizzato la rete decisiva con Mancosu, servito al limite dell’area piccola da un passaggio di Gatti, il difensore amaranto che, nel tentativo di rinviare, ha confezionato l’ennesimo costoso ‘regalo’ della stagione.
Il mancato rigore per gli amaranto
Il Lecce ha fatto ben presto tesoro dell’omaggio, aspettando la reazione reggina, che c’è stata soprattutto in termini di corsa, pressione e possesso palla, ma senza mai rendersi pericolosa dalle parti della porta avversaria, a parte un fallo di mano dell’ex Cosenza che avrebbe potuto essere punito con un calcio di rigore. Di fatto l’unica parata del primo tempo è stata di Cucchietti, nella seconda incursione offensiva leccese. La ripresa è proseguita sulla falsariga del prima parte della gara: Reggina che ha portato palla senza produrre pericoli di sorta, anche per i tardivi cambiamenti decisi della panchina amaranto, e Lecce che ha rintuzzato senza creare problemi, a parte un’incursione in area amaranto a metà tempo. La sveglia è suonata ad un quarto d’ora dalla fine, quando Bianchimano, ormai solo in area con lo stadio pronto ad esultare, si fa respingere il tocco finale dal portiere. Da quel momento i leccesi sono andati in apprensione e la squadra di casa ha cominciato a sperare davvero nel pareggio, che è sembrato ad un passo su un’incursione di Condemi (appena subentrato) salvata da un difensore poco prima della linea di porta e su una mischia furibonda in area leccese con tiri e respinte ripetute. Chiusura con applausi per gli amaranto; apprezzabile la loro prestazione, anche se poco concreta e con scarsa lucidità nella zona gol, come di consueto. Nella prossima giornata, la Reggina farà visita ad un pressoché tranquillo Bisceglie prima di ricevere al Granillo l’Akragas: due vittorie suggellerebbero la salvezza.