Uno spettro dalle sfumature amaranto ha aleggiato sul Granillo: è quello della Reggina, che nel sacco ormai sdrucito di Babbo Natale ha trovato come dono la sesta sconfitta nelle ultime sette gare.
Su un terreno di gioco in condizioni vergognose, comunque adeguato agli spettacoli offerti dalla squadra amaranto, la Reggina ha iniziato il girone di ritorno peggio, se possibile, di come aveva concluso l’andata, dando la possibilità al Rende di festeggiare calcisticamente un Natale come neppure il più ottimista dei tifosi biancorossi avrebbe osato immaginare. Una compagine, quella rendese, che finora ha fatto di necessità virtù, trasformando i suoi limiti nella sua forza e riuscendo ad occupare la zona medio alta della classifica più che con i mezzi tecnici, invero non eccelsi, con l’umiltà e l’applicazione, doti scomparse da due mesi in casa amaranto. La Reggina si è ormai letteralmente sciolta: undici fantasmi che hanno vagato in campo senza una logica, un’idea, trascinandosi senza grinta dal primo all’ultimo minuto.
Nebbie sulla società
La situazione è grave, come ha pure riconosciuto il responsabile dell’area tecnica Salvatore Basile in sala stampa, senza tuttavia dare l’impressione che la società possa essere in grado di uscirne fuori. La decisione del ritiro – tardiva, ché avrebbe dovuto essere presa nell’immediatezza della sconfitta con l’Akragas – sembra rappresentare l’ultima spiaggia non tanto per ritrovare un’ormai impossibile coesione quanto per tentare a rimettere insieme i cocci e capire chi abbia davvero intenzione di restare e chi invece preferisca togliere il disturbo.
C’è pure l’aspetto tecnico da non sottovalutare: l’allenatore Maurizi, che inizialmente aveva suscitato una positiva impressione, ha via via evidenziato limiti, oltre che sull’organizzazione tattica
oramai diventata monocorde, anche nella gestione dello spogliatoio. Insomma, se questa avrebbe dovuto rappresentare la stagione per porre le basi del futuro della società amaranto, Praticò e soci si stanno ora ritrovando una situazione che, al di là della classifica, rischia di diventare incontrollabile.
Della gara tra Reggina e Rende c’è ben poco da dire. Dopo una ventina di minuti, gli amaranto si sono consegnati ai biancorossi subendo un uno-due che ha indirizzato le sorti dell’incontro. Soltanto allo scadere del primo tempo una debole ed improduttiva reazione. Stesso tran tran nella ripresa: nonostante tanta confusione, innumerevoli sono state le opportunità degli amaranto per poter andare a rete e riaprire la partita, ma era evidente che il loro corpo fosse sul campo e la testa altrove. Alla fine, le occasioni più concrete le ha avute il Rende, che ha pure triplicato su punizione.
REGGINA – RENDE 0-3
Marcatori: 26’ pt Actis Goretta, 34’ Rossini, 23’ st Laaribi
REGGINA: Cucchietti; Laezza, Di Filippo, Gatti, Porcino; De Francesco (Di Livio), Marino, Mezavilla, Fortunato (Tulissi); Bianchimano, Sparacello. All.: Maurizi
RENDE: Forte; Sanzone, Porcaro, Pambianchi; Viteritti (Calvanese), Franco, Laaribi, Rossini, Blaze (Germinio); Actis Goretta (Vivacqua), Ricciardo (Gigliotti) All.: Trocini
Arb.: Pasciuta (Abruzzese – De Palma)
Alcuni momenti del match