Il tecnico toscano parla dopo l’inaspettata uscita dalla Champions League, facendo alcuni accenni anche alle prossime partite di campionato.
Il risultato di stasera è stato condizionato dalle notizie giunte dalla gara dello Shakhtar – commenta il tecnico toscano- ma in assoluto dovevamo affrontare il girone di Champions con maggiore convinzione e cattiveria”. “Abbiamo cominciato la gara con molta carica, poi è chiaro che non potevamo pensare di tener nascosto il risultato che veniva dall’altra partita. E a quel punto non abbiamo avuto più fame e motivazioni”.“Credo che la qualificazione, però, doveva dipendere da noi. Ho già detto che la squadra mi è sembrata non convintissima nell’approccio alla Champions. Forse saremmo usciti lo stesso, ma avrei voluto vedere maggiore determinazione e consapevolezza inconscia nella squadra, quella che invece ho visto chiaramente in altri contesti”.“Questo significa che dobbiamo proseguire a lavorare per crescere ad ogni livello. Sicuramente questo non è un momento brillante, si vede che alcuni giocatori sono stanchi, abbiamo evidenti problemi ma possiamo risolverli. Non voglio che i ragazzi subiscano il contraccolpo né dalla sfida con la Juve né dall’esito di stasera”.
“Nulla è cambiato, stasera è finito un obiettivo, adesso ne abbiamo altri. Le motivazioni sono alte perché giocheremo in campionato ed in Europa League, quindi la stagione è lunga”. L’Europa League, a questo punto, potrebbe essere un obiettivo di grande prestigio e alla loro portata. “Questo sicuramente, anche perchè nella storia del Napoli non mi pare ci siano tantissimi trofei. Maurizio Sarri poi conclude spiegando alcune cose sulla gestione della rosa, forse non all’altezza delle competizioni che il Napoli deve disputare: “Io credo che ci sia molta confusione sul discorso della gestione. Io cerco di mandare in campo chi mi dà maggiori garanzie al momento, perché il mio concetto di gestione è quello di mettere in campo la squadra che ha più alte possibilità di vincere e, di volta in volta, valuto chi mi dà maggiori certezze sotto questo profilo”. “Piuttosto sto pensando a ciò che bisogna migliorare. Da 2-3 partite non ho visto la mia migliore squadra e dobbiamo chiederci il perché. Siamo meno rapidi e dinamici nel palleggio. La superiorità che abbiamo in campo non si traduce in pericolosità offensiva e questo ci deve far riflettere. Ma la strada che conosciamo è quella del lavoro e attraverso il lavoro dovremo dare il massimo e tornare brillanti”