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Il Giudice per le indagini preliminari, esaminati gli atti del procedimento indicato in epigrafe nei confronti di:
GATTUSO Giacomo, nato a Reggio Calabria il 30.10.1992 ed ivi residente in Via Contrada Chiumputo, 4, attualmente detenuto in stato di fermo presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, difeso di fiducia dall ‘Avv. Domenico NETO del foro di Reggio Calabria,
CERIOLO Agostino Marco, nato a Melito di Porto Salvo il 20.2.1992 e residente a Reggio Calabria in Via SS 106 III Tratto n. 35 trav H,
D’ AGOSTINO Salvatore, nato a Reggio Calabria il 15.9.1991 ed ivi residente in Via Sbarre Inferiori, 18,
LICONTI Simone, nato a Reggio Calabria il 31.8.1991 ed ivi residente in Via Reggio Modena n. 61,
ZAMPAGLIONE Domenico, nato a Reggio Calabria ii 6.1998 ed ivi residente in Via C.da Livari Inferiore Ravagnese n. 29/A,
INDAGATI
GATTUSO Giacomo
a) In ordine al reato e p. dall’art 56, 575; 577 n 3 in relazione all’art 61 n 1; art 61 n.5, 8, 10 cp perchè colpendo ripetutamente con pugni alla testa Monsignor Costantino Giorgio compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della persona offesa. In particolare a seguito della condotta sopra descritta, Don Giorgio riportava ematoma cerebrale trattato mediante intervento chirurgico di urgenza a seguito del quale andava in coma con prognosi riservata e grave pericolo di vita. Evento non verificatosi per cause indipendenti dalla propria volontà. Con l’aggravante di aver agito per futili motivi e segnatamente per opporsi alla decisione della persona offesa di chiudere il cancello della canonica utilizzata dagli indagati come porta da calcio, con l’aggravante di aver profittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona tali da ostacolare la privata difesa; ed invero agiva di notte ai danni di persona ultrasettantenne; con l ‘aggravante di aver aggravato o tentato di aggravare le conseguenze del delitto commesso, dapprima distruggendo ii telefono cellulare della vittima impedendogli cosi di richiedere prontamente i soccorsi. Con l’aggravante di aver agito contro un ministro di culto.
Con recidiva infra quinquennale
CERIOLO Agostino MARCO, D’ AGOSTINO Salvatore, ZAMPAGLIONE Domenico b) In ordine al reato di cui agli art. 3 78 cp 110 cp perchè in concorso tra loro, dopo che fu commesso il delitto di cui al capo a) aiutavano Gattuso Giacomo ad eludere le investigazioni dell’ Autorità, finalizzate all’identificazione del responsabile del delitto ivi indicato non riferendo, pur essendone pienamente a conoscenza, il nominativo della persona che aveva colpito con pugni e calci don Giorgio Costantino in data 24.5.2017 in Reggio Calabria. In Reggio Calabria il 25.5.2017 LICONTI SIMONE c) In ordine al reato di cui all’art. 378 cp perche dopo che fu commesso il delitto di cui al capo a) induceva Zampaglione Domenico ad eludere le investigazioni dell’ Autorità, finalizzate all’identificazione del responsabile del delitto ivi indicato, e nello specifico a tacere circostanze inerenti la dinamica dell’ aggressione ai danni di Don Giorgio.
In Reggio Calabria il 25.5.2017
Vista, in particolare, la richiesta di convalida del fermo di GATTUSO Giacomo e di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti del predetto GATTUSO, nonchè degli arresti domiciliari a carico di CERIOLO Agostino Marco, D’AGOSTINO Salvatore, di ZAMPAGLIONE Domenico e di LICONTI Simone.
Efficaci, ai fini delle indagini, sono state le testimonianze di altri giovani che facevano parte del gruppo, intento dopo la mezzanotte a giocare a calcio di fronte al cancello d’ingresso della parrocchia, allontanatisi appena Don Giorgio è comparso nella piazzetta antistante, e le riprese estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza della Chiesa del Divin Soccorso.
I FATTI
Intorno alle 00.50 del 24.5.2017, Don Giorgio COSTANTINO, cl. 43, Parroco del Divin Soccorso di Reggio Calabria, a seguito di un’aggressione subita, veniva immediatamente ricoverato presso i locali OO.RR. ed ivi sottoposto ad un urgente intervento di svuotamento di voluminoso ematoma subdurale per essere poi ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.
Gli esiti delle prime ed efficaci indagini, portavano al fermo disposto dalla Procura di Reggio Calabria il 25.5.2016 alle ore 11.20, ed eseguito in pari data alle 11.35, di GATTUSO Giacomo per il tentato omicidio descritto al capo a). Quindi, il P.M., con istanza pervenuta il 25.5.2016 alle 17.50, ne chiedeva tempestivamente la convalida, unitamente all’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere a carico dello stesso indagato, nonchè degli arresti domiciliari a carico di CERIOLO Agostino Marco, di D’ AGOSTINO Salvatore e di ZAMPAGLIONE Domenico per il favoreggiamento di cui al capo b ), commesso rendendo false dichiarazioni alla p.g., e di LICONTI Simone per il favoreggiamento di cui al capo c), avendo indotto lo ZAMPAGLIONE a rendere false dichiarazioni alla p.g.. All’odierna udienza, fissata per la convalida, espletato l’interrogatorio di rito, il P.M. insisteva nelle richieste formulate, mentre il difensore dell’indagato si opponeva; il giudice riservava la presente decisione.
I GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA
Dall’informativa dei CC di Reggio Calabria, Rione Modena, del 24.5.2017 risulta quanta segue:
In data 24.5.2017, alle ore 00.50 circa, veniva allertata la centrale operativa del Comando Provinciale di Reggio Calabria su richiesta del Parroco del Divin Soccorso in relazione ad un’aggressione appena subita nei pressi della Chiesa. I militari, intervenuti sul posto, trovavano ivi Don Giorgio COSTANTINO, il quale presentava ecchimosi sulle labbra e sulle ginocchia e lamentava dolori alla testa ed in varie parti del corpo. Condotto con urgenza presso il locale nosocomio, ii sacerdote veniva ricoverato, con prognosi riservata ed in effettivo pericolo di vita, presso l’U.O. di Neurochirurgia ove veniva sottoposto ad intervento chirurgico di svuotamento di voluminoso ematoma subdurale per essere poi trasferito nel reparto di rianimazione, mantenendolo in sedazione fino alla mattina del 25 maggio, quando si risvegliava fortunatamente senza grossolani deficit neurologici (cfr. sit dott. Claudio ZACCONE del 26.5.2017).
Nonostante le gravi ferite riportate, la persona offesa forniva alla p.g., nell’immediatezza, prima cioè del trasferimento in Ospedale, preziosi elementi per innescare la proficua attività investigativa. In particolare, secondo la sintesi cristallizzata nell’annotazione di servizio del 24.5.2017 del Nucleo Operativo e Radiomobile, Don COSTANTINO riferiva che verso le ore 00.30, avendo sentito dei rumori provenire dal cortile della canonica, aveva visto alcuni giovani che erano ivi entrati per recuperare un pallone; era, quindi, uscito di casa ed aveva notato che la chiusura del cancello d’ingresso era impedita da una bottiglia di plastica inserita nella serratura; aveva, allora, chiesto aiuto ai giovani presenti, i quali, di contro, aveva iniziato ad insultarlo e, poi, ad aggredirlo brutalmente; in questi frangenti, gli era caduto il cellulare, che gli venivano sottratto e distrutto dai suoi aggressori. Quanto alla loro identificazione, Don COSTANTINO affermava di poterli riconoscere in quanto giovani che abitualmente frequentavano il piazzale della Chiesa, ma di non sapere i loro nomi; aggiungeva, però, che ad uno di loro (indicato come tra i primi ad agire brutalmente), nel settembre del 2016 – mentre, in occasione della festa del quartiere, provocava disordini insieme ai suoi amici – era stato ivi sequestrato un ciclomotore ad opera di una pattuglia della quale faceva parte un Maresciallo donna. Tramite l’identificazione del ragazzo a cui era intestato il mezzo, uno scooter, i carabinieri risalivano gradualmente ai giovani oggi indagati per il grave episodio; attraverso le loro testimonianze, tutte combacianti a parte qualche discordanza sulle modalità, sul diretto autore del pestaggio e su una presunta iniziativa dello stesso Don Giorgio (che avrebbe prima ripreso i giovani con il suo cellulare e poi scatenato il pestaggio con uno schiaffo, o un pugno, dato al GATTUSO, anche se dal video estrapolato dai filmati delle telecamere a circuito chiuso risulta che il parroco abbia tentato solo una timida reazione alle provocazioni dei ragazzi e che, inoltre, l’aggressione sia avvenuta in due momenti distinti) e grazie ad alcune intercettazioni ambientali registrate nel corso degli interrogatori nei locali della Procura (durante le quali il Gattuso ammetteva le proprie responsabilità parlando con gli amici), il Gip ha convalidato il fermo per i cinque indagati riscontrando dei pesanti indizi di colpevolezza a loro carico.