Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Casapound Italia – Calabria:
“Falcomatà e le iniziative che promuove non fanno parte del vero motore ecologista della città” queste le parole di Federico Romeo, coordinatore regionale di Casapound. “Il Sindaco con le sue passerelle – prosegue – continua imperterrito a buttare fumo negli occhi dei cittadini. L’operazione promossa da “Let’s Clean Up Europe” (la campagna europea attivista contro il littering e l’abbandono dei rifiuti, n.d.r.) e messa in pratica al solito dalle varie ARCI locali con il sostegno dei Comuni di appartenenza vorrebbe sensibilizzare i cittadini verso un migliore riciclo e riuso dei vari rifiuti, soprattutto quelli abbandonati per strada. Luogo scelto per la pulizia è Arghillà, quartiere ghetto della città che sembrerebbe essere entrato nelle mire dell’Amministrazione per lo svolgimento di numerosi eventi e attività. La cosa che stupisce è che si chiede alla cittadinanza qualcosa che spetterebbe in primis alle partecipate del Comune, nella fattispecie alla società ‘Castore e Polluce’ ancora in stand by, ma che potrebbe essere anche semplicemente affrontata tramite un più efficiente utilizzo della società AVR che si occupa per il momento della manutenzione ordinaria e della raccolta dei rifiuti. Senza contare che non basta solo una maggiore consapevolezza del problema rifiuti, ma che bisognerebbe punire i soggetti che commettono reati ambientali che rendono i quartieri reggini, come per esempio Arghillà, invivibili”.
“Pugno duro contro i reati ambientali”
“Falcomatà e i suoi – prosegue Romeo – sono più che a conoscenza di questa situazione, ma anche nel centro cittadino sono in aumento gli episodi di degrado: per strada si può trovare qualsiasi tipo di rifiuto, specialmente vicino ai bidoni della spazzatura e quelli per la raccolta del vestiario; nelle ore del giorno più disparate si assiste ad episodi di accattonaggio da parte di soggetti che rovistano tra i rifiuti rendendo la zona ancora più degradata e sporca. Lo stesso quartiere di Arghillà (in cui la raccolta dell’immondizia è prevista per la mattina di sabato 13 maggio, n.d.r.), luogo scelto dall’amministrazione per promuovere questo evento, è un posto dove avvengono i più disparati reati ambientali. Dall’ appiccamento di roghi nei bidoni dell’immondizia, allo smaltimento abusivo di rifiuti. Non basta solo la pulizia – incalza – e questo noi lo sappiamo bene. Non è sufficiente solo una pulizia sporadica e una timida sensibilizzazione, ma è necessario a questo punto il pugno duro, fatto anche di multe e controlli a tappeto del territorio. Ma a Falcomatà poco interessa di ciò che avviene in città. Forse non vuole o non ne ha le capacità, ma per governare bene, non bisogna solo vivere di feste e di occasioni buone solo per far propaganda. Quello che intendiamo noi per ecologia è un rapporto tra istituzioni e cittadino che però non prescinde dall’ importanza di un controllo rigido che un’amministrazione deve perseguire sul territorio. Altrimenti a nulla vale un servizio come quello impostato per la raccolta porta a porta della differenziata, che nel tempo è risultato inefficiente e che ha fatto giustificare un aumento iniquo della TARI nei confronti dei cittadini reggini, gravemente tassati e con una qualità dei servizi inferiore rispetto alla media nazionale”. “Il cittadino pretende – conclude Romeo – un servizio di manutenzione ordinaria e di gestione dei rifiuti oculato che sia prassi e non un evento sporadico. Falcomatà deve scegliere come governare questa città, troppo tempo è passato e la situazione è ormai non più sostenibile. Basta dunque con gli spot dal sapore democristiano e buonista, i fondi e il tempo ci sono, resta solo una cosa da mettere in campo: la digniità. Quella che manca ormai da troppo tempo a Palazzo San Giorgio”.